[...] Da un punto di vista eminentemente fisico, l’oggetto libro è un manufatto che contiene parole, numeri e altri segni su carta stampata per coinvolgere uno o più lettori in un’esperienza linguistico-immaginativa. Ma Trickster-p aggiunge che un libro è qualcosa di più. Esso è un simbolo della tendenza umana a “scrivere il mondo”, ossia di usare il linguaggio per orientarsi nel paesaggio, nella storia e nel labirinto della mente. Lasciando un segno sulle cose, infatti, il parlante o lo scrivente le nomina e quindi le governa. Ecco allora che si scopre che i nostri libri sono un riflesso piccolo di un Libro grande: quello scritto con ogni nostro pensiero e ogni fibra della nostra immaginazione.

Il Pickwick (Italia)

Trickster-p

Eutopia

Le storie della Terra hanno cambiato di natura e di scala: non scriviamo storie per raccontare la creazione o il corso del mondo, ma per scongiurarne la fine.

Book is a Book is a Book

Ts'ui Pen avrà detto qualche volta: “Mi ritiro a scrivere un libro”. E qualche altra volta: “Mi ritiro a costruire un labirinto”. Tutti pensarono a due opere; nessuno pensò che libro e labirinto fossero una cosa sola.

Twilight

Coreografia per la luce che muore

Sights

Abbiamo incontrato delle persone cieche. Alcune sono cieche dalla nascita, altre hanno perso la vista nel corso del tempo. Abbiamo chiesto loro di raccontarci come vedono

B

Percorso sonoro a stanze attorno alla fiaba di Biancaneve

.h.g.

Installazione in 9 stanze, un prologo e un epilogo

Estado vegetal

Trickster-p — Projects — Estado vegetal

Nella primavera 2021 il LAC di Lugano ha lanciato il progetto Lingua Madre che indaga le tematiche legate al linguaggio attraverso produzioni video, audio e testuali. In questo contesto Cristina Galbiati è stata invitata a realizzare una versione audio del testo teatrale Estado vegetal in cui Manuela Infante – una delle voci più interessanti della nuova drammaturgia sudamericana – si confronta con il pensiero del filosofo Michael Marder e del neurobiologo vegetale Stefano Mancuso, per proporre un radicale cambio di prospettiva che rovescia la logica antropocentrica, mettendo al centro il mondo delle piante con la loro intelligenza e il loro complesso sistema di comunicazione. La versione realizzata da Cristina Galbiati invita l’ascoltatore a immergersi nella natura per un ascolto in cui il rapporto tra tempo, movimento e stasi diventa fondamentale.
Maggiori informazioni

Crediti

Traduzione, adattamento e regia

Cristina Galbiati

Voce

Ruggiero Dondi

Con la partecipazione di

Amelia Nesa

Spazio sonoro

Zeno Gabaglio

Sopralluoghi e selezione spazi d’ascolto

Ilija Luginbühl

Mastering

Lara Persia – Lemura Recording Studio

Fonici

Brian Burgan e Lorenzo Sedili, LAC

Produzione

LAC Lugano Arte e Cultura